- I signori della fattoria portavano ai contadini dei piccolissimi contenitori con dentro i bachi da seta. I bachi venivano messi in una cesta e gli davano da mangiare le foglie del gelso. Mangiavano giorno e notte e crescevano rapidamente. Quando mangiavano, i bachi facevano tanto rumore e a volte , quando erano a tavola, i contadini sentivano “sgranocchiare”. Quando iniziavano a fare minuscoli fili di seta era il momento di metterli su dei rametti, in posizione verticale. Lì formavano il bozzolo. Quando i bozzoli erano pronti gli operai della fattoria li prendevano e li portavano alle filande. Nelle filande si lavoravano donne e bambini. Il loro lavoro era molto faticoso, durava molte ore e richiedeva molta attenzione.Ci hanno raccontato che una volta una bambina di nome Delia, molto povera, fu mandata a lavorare in una filanda a Montevarchi. Si alzava alle 4:00 di mattina, alle 5:00 iniziava a lavorare e finiva 8:00 di sera. Era stanca e triste. Ovviamente il lavoro minorile era vietato. Quando arrivavano gli ispettori nella fabbrica le donne nascondevano i bambini sotto le loro grandi gonne. Dopo un po’ di tempo, visto che Delia stava male, la mamma la riportò a casa.
- Con la seta si facevano abiti.
- Il gelso è chiamato anche moro per i suoi frutti che somigliano alle more; si piantava per dare le sue foglie a mangiare per i bachi da seta e per costruire le botti con il suo legno. Oggi ce ne sono pochi .
- Le more possono curare il mal di gola, disturbi intestinali … Sono ottime per il gelato. Le more possono essere bianche o nere.
- Ci sono poesie che parlano del gelso e del baco da seta.
I bachi sul gelso
Sui graticci fitti e neri
sono i bachi nati ieri
e la casa all’alba s’alza
e va attorno presta e scalza.
C’è chi muta, c’è chi sfoglia…
chi sminuzzola la foglia…
E il vermino mangia e dorme
mangia e dorme e si fa enorme:
fin che un dì gli vedi in bocca
fil di seta e il bosco tocca.
Poi si chiude in un castello
senza porte e chiavistello,
e il cortile è tutto biondo
di quel bozzolo giocondo.
- Mattino d’autunno
(A. Manzoni)
Il cielo era tutto sereno:
di mano in mano che il sole s’alzava
dietro il monte si vedeva la sua luce…
Un venticello d’autunno,
staccando dai rami
le foglie appassite del gelso,
le portava a cadere qualche passo
distante dall’albero.
(da fonti orali)
