Un albero che ti accoglie, quasi con senso materno, grazie alla sua chioma avvolgente quando riesce a raggiungere piena maturità senza essere stato deturpato dai tagli dell’uomo. Nel nostro paese lo possiamo ammirare lungo il viale De Gasperi ,nel suo splendore incontaminato nelle diverse stagione. Quando si ha la fortuna d’incontrarlo, il consiglio è di sdraiarsi sotto la chioma, all’ombra e lasciarsi andare ai propri pensieri e al sonno. Ci sono alberi la cui foglia riprende l’immagine della chioma, il tiglio è uno di questi. Le forze creatrici della forma creano un dialogo tra le foglie e la chioma matura. La foglia del Tiglio altro non è che un cuore, un cuore che si propaga nello spazio. E questo lo si avverte al riparo sotto le fronde. Un’ombra né troppo scura, né troppo chiara, che ti dona un senso di appartenenza e di protezione. Forse è anche per questo che il Tiglio era l’albero per molti popoli preposto ad assistere le riunioni del villaggio donando chiarezza e comprensione. Un albero che, nel suo manifestare gentilezza e equilibrio, ha nel contempo la forza e la determinazione di penetrare in profondità nel terreno. La saggezza che scaturiva e si avvertiva, nei tempi antichi ,sotto le foglie, era determinante durante gli incontri e le decisioni. Ma il Tiglio si esprime anche con il profumo, un profumo dolce, quasi invadente, che preannuncia la presenza dell’albero a grandi distanze. Il Tiglio, nei giorni di tarda primavera o all’inizio dell’estate, rapisce la nostra anima, risveglia in noi : ricordi, dolcezze e leggerezza. Non tutti gli alberi hanno il dono del profumo, Il Tiglio completa, il risveglio di tutti i sensi e generosità perché ogni sua parte è portatrice di cure al nostro corpo, dal fiore alle foglie, dalla corteccia alle ceneri del legno.
Antico Tiglio di Octavia Monaco
